In scena lo Spettacolo di fine anno accademico 2018-2019 degli allievi di OFFICINA ARTIUM

In scena lo Spettacolo di fine anno accademico 2018-2019 degli allievi di OFFICINA ARTIUM

In scena lo Spettacolo di fine anno accademico 2018-2019 degli allievi di OFFICINA ARTIUM

Lo Spettacolo di fine anno accademico 2018/19 è strutturato in tre tempi.

 

La Bottega Fantastica

 

La Bottega Fantastica è un balletto coreografato da Luigi Rosario Esposito e Pietro Autiero su musiche O. Respighi, G. Rossini e L. Delibes , per gli allievi di danza classica dell’Accademia, traendo spunto dal celeberrimo “La Boutique fantasque” di L. Massine andato in scena la prima volta nel 1919 a Londra con la compagnia di balletto di S. Diaghilev.

La storia è fantastica ed è ambientata in una bottega di bambole.

Questa è abitata da un bottegaio che costruisce i giocattoli e li ama profondamente.

L’amore del bottegaio fa inconsapevolmente animare le bambole, che si cimentano in spettacolari danze.

 

Swan

Swan è un lavoro coreografico di danza contemporanea realizzato da Luigi Rosario Esposito su riletture musicali moderne della celebre partitura di P.I. Tchaikovsky del balletto Il Lago dei Cigni.Il lavoro si sviluppa attraverso le capacita tecniche ed espressive dei danzatori nella ricerca stilistica di un movimento fluido, infinito e perfettamente musicale.

 

 

“Signor G.” ieri come oggi      

                                                                                                       

“Il Signor G” Ieri come oggi è una pièce teatrale ideata e realizzata in omaggio a Giorgio Gaber, un artista sensibile e libero, un intellettuale lucido e dissacratore, uno dei più grandi comunicatori del nostro Novecento, che ha inventato un modo nuovo di raccontare “ le cose che sono già nell’aria” grazie ad un uso sapiente e puntuale della parola.

Dal suo Teatro Canzone sono stati individuati brani e monologhi che avessero come filo rosso l’ironia per narrare quella spinta a ritrovare la fede nelle idee e in una nuova coscienza, anche utopica, contro la leggerezza talvolta vuota del momento. Sei scene nelle quali è protagonista la sedia, oggetto simbolo intorno al quale si snoda un dialogo: la sedia per pensare … sulla quale gridare le proprie verità … metafora del Potere … sedie per costruire partenze, su cui salire per abbattere muri …

Gli allievi nella pièce esplorano nuovi canoni espressivi nei quali recitazione, movimento, azione, espressione corporea e danza si fondono sinergicamente dando origine ad un evento creativo sempre nuovo e stimolante, con più livelli di lettura e in continua interrelazione col pubblico.

Un tributo alla sua grande lezione artistica. Un’ occasione per raccontarla alle nuove generazioni.

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